bdsm
Schiavo leccale i piedi e il culo, solo questo puoi fare
di aipiedi
12.05.2019 |
6.079 |
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"Anche questo feci senza alcuna esitazione..."
Quand'ero ragazzo andavo in villeggiatura con la mia famiglia a Forte dei Marmi. C'era una comitiva di adulti di cui facevano parte i miei genitori. Vicino al mio ombrellone c'era una coppia di quarantenni che faceva parte di questa comitiva. Non avevano figli. La signora si chiamava Paola, era alta, coscia lunga, falsa magra e aveva piedi favolosi. Si era accorta che la guardavo con gran libidine. Mi pareva civettase con me e non le spiacesse per nulla che io la "numassi". Al marito non piaceva stare sempre a prendere il sole nei pressi dell'ombrellone. Camminava sulla spiaggia o indulgeva, insieme ad altri, in vari giochi. bocce, due calci al pallone, pallavolo, tamburello. Era un bell'uomo, alto, slanciato, il fisico in forma.Un giorno Paola mi disse che aveva notato che le guardavo i piedi. Mi piacevano? Ero diventato rosso come un peperone. Avevo diciassette anni e non ero certo sciolto con le ragazze mie coetanee, figuriamoci con una donna.
- Non ti devi vergognare se mi guardi, piedi o altro-.
Conversammo per un po'. Quella magliarda mostrava generosamente anche il suo delizioso seno. Avrà avuto una quarta abbondante. Mi chiese di metterle della crema sulla schiena. Lo feci con grande piacere, toccandole anche il culo. Lei ridendo mi rimproverò, ma mi accorsi che non le ero indifferrente anche da come guardava la protuberanza eretta, poco nascosta dal mio slip. Mi chiese cosa avrei fatto quel pomeriggio. Risposi che non lo sapevo. M'invitò ad andare a trovarla nella loro villetta.- Andava bene alle quattro? Prima faceva un riposino.
- Ma non disturberei suo marito, Signora?-
- Non chiamarmi signora, mi fai apparire così vecchia. E quando siamo soli dammi del tu. Non preoccuparti di mio marito-..
- Va bene Paola, alle quattro sarò da te-..
Stava dicendomi dove abitava, ma la interruppi dicendo che lo sapevo. Era in una villetta nella zona di Roma Imperiale, la più elegante e esclusiva del Forte.
Alle quattro puntuiale suonavo il campanello di casa sua. Mi ero messo i migliori pantaloni, lunghi ovviamente, che avevo e una Lacoste.
Ci mise un po' a venirmi ad aprire. Indossa una vestaglietta sexy e nient'altro. Si scusò di avermi fatto aspettare, giustificandosi che era ancora a letto. Le dissi che mi dispiaceva di averla disturbata e lei mi rimproverò perché le davo ancora lei.
Si sdraiò sul letto e mi disse che avrebbe gradito le massaggiassi i piedi. Lo feci con piacere e di buona lena,lei mi spiegò come farlo. I piedi erano un po' sporchi, perché camminava scalza.
- Se vuoi me li puoi anche baciare.-
Ero diventato tutto rosso, ma eseguiii.
- Porcellino, leccali, infila la lingua fra le dita-:
Lo feci, ero eccitato come un mandrillo. La proca m'invitò a levarmi gli abiti. Nudo mi voleva.
Dietro di me sentii una voce: - Sì, contuinua a leccarle i piedi, lurido verme. Solo quelli e il culo sei degno di fare. Anzi leccale il culo ora, schifoso schiavo. Paola si era messa nella posizione adatta a facilitare il mio compito. Le leccai il culo, infilandole la lingua nel buchino, che porprio buchino no era.
Il marito prese a colpirmi con una cintura, faceva un male cane, ma non smisi di leccare.
- Questi colpi perché, figlio di troia, volevi farmi cornuto-.
Girandomi notai che aveva un'erezione ragguardevole. Smise di colpirmi, mi scostò in malo modo e si mise a penetrare con foga quella troia che era chiaro fosse d'accordo con lui per quella sceneggiata. Mentre la montava da dietro mi esortò ai leccare i piedi a entrambi ed anche il suo culo. Era la prima volta che leccavo il culo a un uomo, ma lo feci senza esitazione. L'uomo venne urlando dentro la moglie dopo che ebbe finito mi ordinò di leccarle la figa. M'eccitai molto a leccare e assaporare i loro umori mischiati. Poi mi sbattè il cazzo in faccia e dovetti ripulirglielo. Anche questo feci senza alcuna esitazione.
Il menage sadomasochistico con questa coppia andò avanti solo qualche giorno. Infatti il marito di Paola mi aveva proposto un trenino Trenino?. Quando capii di che cosa si trattava rifiutai sdegnato. Sarei dovuto essere un sandwich fra loro due, mentre montavo o inculavo lei, lui inculava. me. Noooo! Finchè si trattava di spompinarlo, d'ingoiare anche il suo seme, di leccargli le palle e anche il culo andava bene, ma essere sodomizzato allora non mi andava proprio. Mi concesse di montare la moglie, ma il più delle volte mi scostava per scoparsela lui fino a eiaculare. E io pronto a leccare la figa di lei, o il corpo o anche i piedi dove alle volte sborrava. Deliziosi i piedi di donna con la sborra del maschio sopra!.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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